Chiudo gli occhi e il profumo dei Castelli Romani, il pane fresco appena sfornato, pizza prosciutto e fichi, ciambelline al vino, vinom fatto da zio Peppe, L olio con il suo odore inebriante, forte salutare. Andiamo a Velletri? Siii. Arriviamo a Velletri e gli zii già ci aspettano; saltiamo giu dalla macchina - Fiat giardinetta, papà “mi raccomando nn fate guai! “ Pochi minuti dopo strilli e urli “a Eli nn ce li portare sti vandali.” Carlo con una manciata di mele e ciliegie- un ladro! Colto sul colpo. Papà- nascondi tutto! Zio Armando un pistolero fuori di se armato di verga, frustìno e tubo di caiucciu! A disgraziati! Aaarghh!


Zio peppe, volete vedere il coniglietto? Si, zio sparisce torna con un coniglio impaurito tremante; lo possiamo toccare? Si. Soffice e morbido un giocatolo. Va beh dai. Zio seduto sullo scalone fuori del portone della cucina, coniglio sulle gambe, gesto secco, crocca, sulla nuca, coniglio immobile! Allibiti alla velocità degli eventi, il boccolo di Fabio, srotolato, piatto, il ditone senza fumo, oh! Zio prende un coltello, taglia la pelle alla base del piede, inserisce una cannula e soffia. Il coniglietto cambia forma e si gonfia. Mamma, a zi Pe ma insomma...! 


Papà mi prende in braccio, e mi mette sullo stesso scalino per allacciarmi le scarpe di pelle di Caccetta. Vedi quell albero? e’ di ciliegie, L altro mele, pere, albicocche, fichi e li dietro L orto, le fragole, i vigneti...dai andiamo a vedere il gran premio di sopra. Salendo le scale ripide la tenuta di famiglia era enorme e si stendeva sulle colline di Velletri fino all Acqua Lucia. 


L acqua fredda del lavatoio, nera, calma, pulita come uno specchio. Il canneto che la protegge. Sulla sinistra il garage di zio Peppe con la sua topolino il profumo della pelle dei sedili; sulla sinistra ancora L entrata della grotta dove vino, olio, mosto e il frigo naturale in campagna. Il profumo della terra, fredda, il vino, prosciutto, formaggio.


A mune’ zia ve fa la bruschetta, con L olio buono, la volete! Siiii


Lago di Albano, Papà,papà, papà , io nella bellissima ciambella bianca mi giro, Carlo su uno dei piloni, papà scendi disgraziato! Tuffo, fiato sospeso, Carlo riemerge, nuota di nuovo verso il pilone, lo scala, papà, papà, papà si rilancia, tuffo, riemerge. Vieni qui disgraziato! Carlo torna, hai visto papà che tuffo? Si sì ma è pericoloso. Stai un po’ al sole.  Dopo circa 5kg di pizza e fichi, mezza bottiglia di Coca-Cola, io sempre con la mia elegante ciambella bianca un cigno! Carlo riparte corre sul pontile di cemento si tuffa e riemerge. Un ragazzino lo segue si tuffa a candela riemerge con mezzo piede tagliato. Papà “vieni qui disgraziato! “


Papà aveva molti interessi in aggiunta al ciclismo che mamma gli aveva vietato perché “chi ama lo sport nn ama la famiglia!” E la nostra cresceva sempre di piu con fratelli che come Fabio potevano fare cose straordinarie come fare fumare il pollice e il suo boccolo lasciava tutti a bocca aperta! 


Il trenino erano ore e ore di intrattenimento e felicità,  con ponti ,scambi, locomotiva, vagoni; papà era un fenomeno con L elettricità e...Roberto tieni questi fili, bzzz, bzzz. 


L altro interesse era la sua moto e nello sgabuzzino L odore della pelle del suo casco era intossicante. Macchine dopo la moto e i suoi sogni  li andavano a vedere all autosalone al corso di Sopra. 


Papà una persona conosciutissima e popolare ai castelli e una volta a pomezia chi è che nn conosceva Eligio Cioccari, e la bicicletta era la sua passione ed era imbattibile. Papà era nello sport una persona strategica come del resto con il lavoro - multi tasking. Papà diceva che saltava il Tevere per lungo ed era unstoppable. Sette figli tutti con impieghi, un grande e vero papà che era sempre presente, che saltava dal letto a qualsiasi ora per venirmi a prendere o portarmi all aeroporto. Un papà generoso, pieno di attenzioni premuroso e pronto a ridere anche nei momenti di preoccupazione.


Papà non passa un giorno che nn ti penso e mi manchi.


In aeternum filio tuo
Roberto